Museo Cordici
Il Museo Antonino Cordici di Erice racchiude in sé testimonianze attestanti la storia della Città e della sua gente attraverso i secoli; il suo patrimonio, costituito da reperti archeologici, sculture, opere d’arte, beni etno-antropologici, ci consente, infatti, di attraversare secoli di storia e comprendere questo legame indissolubile della gente con il Paese. La storia del Museo trae le sue origini dal collezionismo privato.
Cospicuo e di rilevante importanza il patrimonio museale per la rarità e la preziosità dei manufatti.
Nella sezione archeologica, la più ricca, spicca una testina femminile di divinità in marmo identificata e diffusa come la testina di Venere dea della bellezza e della fecondità il cui culto attirò nell’antichità tante presenze provenienti da diverse parti del mondo.
Tra le opere più importanti vi è senz’altro l’Annunciazione di Antonello Gagini (datata 1525). Proviene dalla Chiesa del Carmine dove si trova una copia in maiolica. L’opera è stata commissionata dal nobile ericino Giacomo Pilati per l’altare della chiesa appartenente alla sua famiglia. Interessante una collezione di armi di epoca garibaldina costituita da una sciabola, un fucile e tre moschetti donata dalla famiglia Coppola.
Prestigiosa la collezione di dipinti costituita da un centinaio di quadri di Alberto Augugliaro, pittore ericino allievo del Mirabella e del Cortegiani, un quadro in ardesia della Madonna di Custonaci dono del cavaliere Vincenzo Curatolo ed un’opera in tela denominata Noli me tangere. Sono ritratti Cristo e la Maddalena. La Maddalena in ginocchio guarda estasiata a dimostrazione del grande amore che l’aveva spinta a recarsi al Sepolcro con il vaso di aromi. L’originale è conservato a Bologna nella chiesa di santa Maria dei Servi. Un altro dipinto degno di ammirazione è Marta e Maddalena di Andrea Carreca proveniente dal Monastero del Santissimo Salvatore. Marta tiene in mano il crocifisso. La Maddalena vestita di rosso è il simbolo del peccato. Nascosto in un angolo a sinistra di Marta il demonio.